VITE
ARTEMINO

VITACEAE / VITIS VINIFERA
diffusa soprattutto nella collina e nella montagna parmense. I pochi dati conosciuti provengono da una inchiesta agraria voluta da Du Tillot nel 1771. Da tale opera è possibile ricavare oltre ai nomi delle località del Ducato nelle quali si coltivava l’uva crova, alcuni caratteri, purtroppo molto elementari, della medesima uva
salvato da Notari Paolo di Campora (PR). E’ un vitigno a forte rischio di scomparsa nel parmense poichè ne sono rimaste solo poche e vecchie piante, situate nei comuni di Tizzano e Neviano degli Arduini
un tempo era considerato vino per il consumo quotidiano, era fresco, poco corposo, e con un leggero profumo di rosa; spesso veniva miscelato al Lambrusco, dando origine ad un unione interessante dal punto di vista organolettico