MELO
BELFIORE

ROSACEAE / MALUS COMMUNIS
forse deriva dalla varietà che i Romani chiamavano Appium. Ne esistono di diversi ceppi: R. Ducale, R. Romana, R. Mantovana, R. Livà, R. San Lorenzo, Roson del Prete
diffusa in tutta Italia dove si sono formati degli ecotipi locali riconducibili alla mela rosa romana e mantovana. Nel 1946 le mele rosa erano il 54% della produzione di mele in provincia di Parma
ha subito localmente un drastico calo dopo il dopoguerra. Ora sono presenti pochi esemplari diffusi in tutta la provincia, un patriarca di 1,60 cm di circonferenza si trova a Sala Baganza
classiche mele da cuocere. Una volta venivano cotte sotto la brace nei camini a legna o nel forno, usate per mostarde, composte o sciroppate oppure venivano tagliate a fette e fatte seccare nel forno ancora caldo dopo la cottura del pane, per ottenere le “flippe”.
Queste ultime data l’abbondante salivazione che producevano masticandole, erano usate per inumidire i polpastrelli per filare la lana. Si utilizzavano anche cotte sotto la brace nei camini a legna o al forno per mostarde,
composte o sciroppate
fine Ottobre